Medioevo Futuro
/ AdvenaAvis
Musica antica per sax, respiri, tastiere
verso-la-stratosfera
discogs.com
Libera Informazione Editrice / Avvenimenti A 422897
1997
[39:30]
1. Pianze la bella Euganea (Preludio) [3:42]
2. Lucente stella [6:33]
3. Gaiete [4:55]
4. Chosa non è [3:32]
5. Non posso far bucato [2:35]
6. Per tropo fede [8:02]
7. Su la rivera [5:30]
8. Pianze la bella Euganea (Postludio) [4:35]
Advena Avis
Fabio Armani
piano acustico, AKAI S2000 & synth ..., finger cymbal, respiri
Walter Brunetto
chitarra synth Godin, Roland GR30
Marco Carpiceci
canto e strumenti antichi ed etnici
Marco Tocilj
sax soprano, flauti, Yamaha WXII (wind controller)
Antonio Addamiano
flauti dolci: basso, contralto e tenore (su "Su la rivera dove il sol agiaza").
viola (su "Lucente stella").
Paolo Botti
dumbek (su 'Sola rivera dove il sol agiaza").
Produzione: Tweedle Music Srl
Studio di registrazione e mix: Echosound
Mixage: Antonio Arena e Silvio Piersanti
Montanggio del master: Filippo Bussi
Direzione artistica e arrangiamenti: Fabio Armani
Registrato su TASCAM DA88
Mixato su Timeline - Studioframe digital workstation
Il gruppo musicale "Advena Avis" è stato fondato da Fabio Armani
e Marco Carpiceci nel 1990 e nasce con la volontà di creare
musica contemporanea ispirata alle antiche melodie medioevali e alle
sonorità della musica etnica attuale.
Il nome del gruppo significa in latino uccello migratore, uccello che
non risiede in un solo luogo ma che si muove tra terre distanti, viene
da lontano e va lontano.
Questa di "Avvenimenti" è la prima realizzazione discografica
degli "Advena Avis" e rappresenta il frutto di un'indagine sul Trecento
musicale italiano in cui musiche e testi contenuti, principalmente nel
codice Rossi 215 (Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana) e in parte nel
codice 29987 (London, British Library), vengono rielaborati con nuove
sonorità elettroniche.
Il processo interpretativo trae origine da cellule sonore
sopravvissute, provenienti dall'antico repertorio, ed estrae dal
passato la sorgente melodica che viene poi trasformata ed arricchita di
nuove armonie.
Gli strumenti si moltiplicano con l'aggiunta di suoni tipicamente
digitali con i quali lo spazio musicale viene dilatato e amplificato in
un processo che vorrebbe rappresentare la volontà di migrazione
dalla musica antica verso nuove future sensazioni: un modo per rivivere
il medioevo progettando, al tempo stesso, il futuro.
Nel rapporto tra canto e strumenti si può identificare l'unione
tra suono e lirica poetica, la voce quindi si fonde con gli strumenti
per identificarsi con il suono stesso e acquistare anche il significato
di parola trasmessa.