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Edizioni Musicali III Millennio CDC 0133
2000
Anno Domini MCCC
Nel
1300 papa Bonifacio VIII proclamò il primo Giubileo. Di questo fatto
straordinario e del grande afflusso di pellegrini ci parla
eloquentemente la testimonianza del cronista fiorentino G.Villani (Cronica, Libro VIII):
“ ...il
papa ch'era in que' tempi, facea grande indulgenza, papa Bonifazio
ottavo [...] e per consolazione de' cristiani pellegrini, ogni venerdì o
dì solenne di festa, si mostrava in San Pietro la Veronica del sudario
di Cristo. Per la qual cosa gran parte de' cristiani che allora viveano,
feciono il detto pellegrinaggio, così femmine come uomini, di cotanti e
diversi paesi; e di lungi e d'appresso. E fu la più mirabile cosa che
mai si vedesse, che al continuo in tutto l'anno durante, avea Roma oltre
al popolo romano, ducentomila pellegrini, sana quegli ch'erano per gli
cammini andando e ritornando, e tutti erano forniti e contenti di
vittuaglia giustamente, così i cavalli come le persone, e con molta
pazienza, e sanza romori o zuffe: ed io il posso testimoniare, che vi
fui presente e vidi” .
Da alcuni anni, e soprattutto ultimamente
nell'avvicinarsi dell'anno giubilare, vi è stato un rifiorire di studi e
iniziative sul fenomeno dei pellegrinaggi. Nati nel Medioevo e
proseguiti con successo nel corso dei secoli, essi rappresentarono fin
dall'inizio un simbolo di un percorso di “scoperta” del mondo e di se
stessi; oltre la valenza religiosa e spirituale infatti, a causa della
ingente circolazione di uomini, i pellegrinaggi hanno sempre implicato
anche una osmosi culturale, attraverso lo scambio di idee ed esperienze,
oltre che di beni economici: la prima grande “prova” di unità
culturale Europea.
Laura Pietrantoni
La Rossignol
1. Dum pater familias [4:25]
Canto d'Eultreya | Codex Calixtinus
cc 117
2. Edi beo tzu [2:05]
anonimo sec. XIV | strumentale
3. Magdalena degna de laudare [2:55]
Laudario di Cortona
4. Chevalier mult estes [3:46]
anonimo | croisade 1147
5. Hui matin [2:24]
organum strumentale | Ms. Wolfenbüttel W1
6. Troppo perde'l tempo [4:53]
Laudario di Cortona
7. In seculum [3:26]
strumentale | Ms. Bamberg
8. Stella splendens [4:39]
Llibre Vermell LV 2
9. Palästinalied [3:26] Walther von der VOGELWEIDE
10. Sol sub nube [2:38]
strumentale | C. Pluteus
ALPHONSO EL SABIO. Cantigas de Santa Maria
11. Sancta Maria loei [2:48]
CSM 200
12. Des oge may [4:29]
CSM 1
13. Santa Maria strela do dia [4:41]
CSM 100
14. Como poden [4:04]
CSM 166
LA ROSSIGNOL
Domenico Baronio, oud, chitarra latina, mandora, tamorre
Claudio De Micheli, arpa, ghironda, oud, darabouka
Catia Iora, canto, percussione
Roberto Quintarelli, contratenore, flauti
Erica Scherl, vielle, percussioni
Rinaldo Valldeperas, flauto, flauto e tamburo, dulzaina
Produttore esecutivo: Domenico Baronio per La Rossignol
Tecnico del suono: Claudio Demicheli
Editing: Luca Peroni
Note di copertina: Laura Pietrantoni
Edizioni: III Millenio
CDC 0133
℗ © 2000
L'HOMO VIATOR E LE MUSICHE DEL SUO VIAGGIO
Nella figura del pellegrino (l'“homo viator” )
l'esperienza del pellegrinaggio, annullando per un determinato periodo
di tempo quei fenomeni (luogo natio, casa, famiglia) nei quali l'uomo
tende naturalmente a metter radici, permetteva di tradurre in termini
reali il fatto che siamo tutti “advevae et peregrini”, in cammino verso
il regno dei cieli. In un'epoca di forte sensibilità religiosa, qual era
il Medioevo, il pellegrinaggio con le dure prove fisiche che implicava,
non rispondeva come riduttivamente è stato affermato, a una volontà di
espiazione dei peccati, ma mirava soprattutto a realizzare una
conoscenza più personale e diretta della propria fede.
Il
rifiorire della spiritualità coincise con i profondi cambiamenti della
società medioevale che, per la prima volta, permisero a un numero sempre
più elevato di persone di intraprendere lunghi viaggi.
I
pellegrini, proprio per la loro eterogeneità territoriale e sociale,
sono anche gli artefici principali della prima grande diffusione di idee
e della contaminazione culturale che ne nasce.
I numerosi testi
documentari, poetici e musicali di questo periodo sono infatti la più
viva testimonianza di questo grande fermento culturale e spinta alla
rielaborazione. In cammino verso una delle Sante Mete della fede sulle
vie medioevali si incontravano, oltre i pellegrini, anche i crociati —
che incarnavano l'ideale di vita cavalleresca trionfante nell'Europa
tardo Medioevale — e i famosi “clerici vagantes”, personaggi che
coniugavano il messaggio spirituale con l'elaborazione di testi poetici
simbolici e colti.
Anno Domini MCCC vuole riproporre quindi un esempio delle musiche che accompagnavano quegli antichi viaggiatori.
Quei
canti ci sono stati trasmessi da alcuni importanti manoscritti nei
quali i curatori raccoglievano e trascrivevano gran parte del patrimonio
fino ad allora tramandato solo oralmente.
Fra i manoscritti medioevali più importanti vi sono il Llibre Vermell di Montserrat (legato alla devozione della Madonna del Monastero benedettino di Montserrat in Catalogna), il Laudario di Cortona (il più antico monumento di canto monodico in lingua italiana) e Le Cantigas di Santa Maria, raccolte e forse in parte composte da re Alfonso X “el Sabio” nella seconda metà del XIII sec.
Un
cenno particolare va fatto agli strumenti utilizzati. Molti di questi
sono stati ricostruiti in base alle precise e bellissime riproduzioni
che compaiono proprio nella raccolta di Alfonso “el sabio”: miniature in
cui non solo lo strumento è disegnato con professionale fedeltà ma
nelle quali viene raffigurato proprio nell'atto di essere suonato
fornendo quindi anche una interessantissima lettura di prassi esecutiva.
Molti
strumenti del nostro Medioevo derivano direttamente dalla tradizione
araba e, grazie alla loro presenza territoriale in Spagna, penetrano
facilmente in tutta l'Europa proprio in questo periodo.
Alla
famiglia degli strumenti a fiati appartengono i flauti e la dulzaina
(strumento ad ancia doppia, in un certo senso “antenato” del fagotto,
rimasto in uso nella tradizione arabo/spagnola); fra quelli a pizzico
enorme successo ebbero gli strumenti della famiglia dei liuti (l'oud, il
liuto arabo; la chitarra latina; la mandora) e l'arpa. L'“antenata”
degli strumenti ad arco fu invece la viella. I menestrelli medioevali
amavano accompagnarsi spessissimo con la ghironda e la diffusero in
tutta Europa: divenne così ben presto uno strumento popolare, suonato
soprattutto da mendicanti girovaghi. A questi vanno aggiunti
naturalmente tutti gli strumenti a percussione che andavano da
moltissimi tipi di tamburo (fra cui il darabouka costruito su un corpo
di terracotta, anch'esso di origine araba), ai cimbali, campanelli,
legnetti, etc.
E' una società fra artisti e ricercatori che
realizza iniziative tese a diffondere la musica antica. Lo studio delle
fonti dirette ed indirette, le ricerche musicologiche, le indagini
storiche, organologiche ed iconografiche, la particolare attenzione
all'aspetto spettacolare del proprio lavoro, hanno portato i componenti
del gruppo, sin dal 1987, ad un'intensa attività artistica, in Italia,
Ungheria, Austria, Svizzera, Francia, Germania, Israele, Tunisia,
Algeria, Egitto, con numerosissimi concerti e spettacoli in rassegne di
grande prestigio (Autunno Musicale in Como, International Venice
Festival, Recitarcantando, Colombiadi di Genova, Settimane Musicali di
Ascona, Musica pomposa, Note nei castelli, ZeitgeNossicher Herbst, Feste
medioevali di Offagna, Festa a corte e Palio di Ferrara, Bologna Open
Festival, Medioevalia, Foyer Rurale Fayence, Notti nei giardini
d'Europa, Estate in musica, Carnevale di Venezia, Serremaggio, Cortili
in concerto, Città estate di Mantova, Internazional Renaissance
Festival-Israele, Festival de la Médina-Tunisi, Palais de la
Culture-Algeri, Festival Cusiano di Musica Antica, ecc.).
All'attivo vi sono inoltre libri, articoli e studi scientifici, collaborazioni con la RAI (Uno Mattina, Festival di Sanremo, Geo & GEO), MEDIASET (Medicine a confronto), TSI (Amici miei) e con il cinema (“ Il mestiere delle armi” di E. OLMI),
consulenze e direzioni artistiche, corsi di formazione ed
aggiornamento, nonché la cura e la realizzazione delle musiche per
spettacoli teatrali e di danza antica.
Discografia:
• FESTA AL CASTELLO - Arie, danze e canzon da ballo nelle corti del Rinascimento;
• I BALLI DEL GRANDUCA - Danze, sinfonie e canzoni nei libri “ ...accomodati per cantar et sonar d'ogni sollo de istromenti”;
• MONTEVERDI - Il cremonese che ha cambiato la musica;
• TEATRUM MUSICUM - Diverse sorti di balli, sonate e madrigali sì all'uso d'Italia, come quello di Francia e d'Alemagna;
• A RICOLTA! - Musiche del Medioevo e dell'Ars Nova;
• VENI CREATOR SP1R1TUS - Musica nel castello, nella chiesa, nella corte e nella taverna Medioevale;
• BIENNO ESTATE MUSICA 1995 - Esperienze musicali nella 5ª Mostra-mercato dell'artigianato e dell'antiquariato;
• GIARDINO D'AMORE - Danze nelle corti rinascimentali;
• CORTI E CORTILI - Musiche per le feste rinascimentali;
• ARIE E DANZE CORTIGIANE - Musiche del Rinascimento;
• GLORIA IN CIELO - Antiche armonie natalizie.